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IL CONTROLLO DI GESTIONE 4.0: SOFTWARE, KNOW HOW, PROCESSI – parte terza

Con l’articolo di oggi continuiamo la pubblicazione di una serie di articoli in cui si analizza l’evoluzione del sistema di controllo aziendale, e precisamente il controllo di gestione nell’era della rivoluzione digitale, e come esso possa essere un veicolo di innovazione, in quanto coinvolge la tecnologia (software), le persone (aumento di competenze e know how) e i processi (miglioramento aziendale).

Il primo articolo (si veda “IL CONTROLLO DI GESTIONE 4.0 SOFTWARE, KNOW-HOW, PROCESSI: parte prima”) costituisce una premessa su come la rivoluzione digitale influenza l’area di amministrazione, finanza e controllo; il secondo articolo, (si veda “IL CONTROLLO DI GESTIONE 4.0: SOFTWARE, KNOW HOW, PROCESSI – parte seconda“), parla del software per il controllo di gestione; il terzo articolo, quello di oggi, di come il solo cambiamento tecnologico non basti per poter parlare di innovazione; il quarto, infine, dei benefici che l’implementazione del controllo di gestione 4.0 trasmette ai processi e di come costituisca un vero e proprio driver di crescita.

PARTE TERZA: KNOW HOW

  • AUMENTO DI COMPETENZE: COMPONENTE CHIAVE DI UN CONTROLLO DI GESTIONE EFFICACE;
  • UN NUOVO APPROCCIO DI GOVERNANCE AZIENDALE;
  • IL KNOW HOW TECNICO COME PARTE INTEGRANTE DEL DNA AZIENDALE.

AUMENTO DI COMPETENZE: COMPONENTE CHIAVE DI UN CONTROLLO DI GESTIONE EFFICACE

Se ricordate, chiudevamo la parte seconda di questa serie di articoli con l’assunto secondo il quale la tecnologia informatica è condizione necessaria ma non sufficiente per realizzare un buon sistema di controllo di gestione, che possa guidare l’imprenditore a fare le scelte giuste per il futuro aziendale, anche e soprattutto in un contesto di rivoluzione digitale.

Affrontare la rivoluzione digitale con successo prevede dunque anche interventi mirati sulle competenze delle risorse che lavorano in azienda e l’acquisizione da parte loro di un vero e proprio metodo di lavoro: competenze tecnologiche sull’utilizzo dei sistemi informatici ovviamente, ma anche tecniche dell’ambito di appartenenza.

Il controllo di gestione nella nostra esperienza, per essere davvero efficace, passa attraverso questo aumento di competenze. Perché il controllo di gestione può essere definito come un insieme di azioni e di processi che aiutano gli imprenditori e il management a orientare e indirizzare il proprio comportamento verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali e di area funzionale.

UN NUOVO APPROCCIO DI GOVERNANCE AZIENDALE

Sapere esattamente, all’interno del corpus dei dati numerici, quali siano quelli davvero utili e come possano essere combinati tra loro per costituire un benchmark oggettivo, con il fine di verificare e controllare gli andamenti, vuol dire aumentare la consapevolezza complessiva delle dinamiche di gestione aziendale fino a aumentare la capacità previsionale, riducendo gli errori e mantenendo un equilibrio fondamentale per l’ecosistema-azienda.

Di fatto ci troviamo di fronte a una vera e propria rivoluzione culturale che si affianca a quella digitale. Gli strumenti informatici vengono quindi sfruttati al meglio ed esplicano il loro potenziale grazie ad un utilizzo, appunto, pieno e consapevole.

Ricapitolando e semplificando: lavorare per obiettivi, ottenere risultati e prevedere gli andamenti non è una mera questione strumentale o organizzativa; è necessario un approccio di governance aziendale che parte dall’imprenditore e coinvolge il management.

IL KNOW HOW TECNICO COME PARTE INTEGRANTE DEL DNA AZIENDALE 

Il primo step è costituito dall’aumento delle competenze delle risorse e della direzione che consente un utilizzo pieno, consapevole e funzionale dei flussi di dati già presenti in azienda: pieno, consapevole e funzionale significa implementare un vero e proprio metodo di lavoro personalizzato sul modello di business, cosa che nessuno strumento da solo può fare.

Se la tecnologia è necessaria ma non sufficiente, il know how tecnico trasferito con metodo alla direzione e al management permette di affrontare la trasformazione, il cambiamento e la competizione con più possibilità di successo, perché entra a far parte del DNA aziendale.

Dunque è necessario bilanciare (“matchare”!) con metodo l’efficienza con l’efficacia delle azioni, il breve con il medio periodo, soprattutto in ambito di amministrazione, finanza e controllo.

continua

  • La prima parte è stata pubblicata qui;
  • La seconda parte è stata pubblicata qui

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