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CONTROLLO DI GESTIONE NELLE PMI: 3 MOTIVI PER IMPLEMENTARLO

Troppo spesso si ritiene che il Controllo di Gestione sia una attività riservata ai CFO delle grandi aziende, per la quale occorre investire enormi risorse in programmi gestionali e team di lavoro dedicati.
In realtà tutto questo, il più delle volte, non è necessario e lo strumento risulta accessibile anche alle strutture di piccola e media dimensione. Addirittura in taluni casi il controllo di gestione inserito nelle aziende di grandi dimensioni può risultare meno efficace, essendo articolato su più livelli e con funzioni che si rapportano con maggiore difficoltà alla direzione aziendale.

Molto spesso i piccoli imprenditori che non implementano il controllo di gestione non riescono a rispondere con precisione a domande del tipo “come mai è cresciuto il mio fatturato, ma non il mio guadagno?”, oppure “mi conviene, data la situazione attuale e l’andamento storico, investire in quell’area?”, “se procedo alla ristrutturazione di quella unità produttiva, quanto tempo al massimo devono durare i lavori e quanto devono costare al massimo perché siano sostenibili?”.

Vediamo dunque i 3 principali motivi per i quali ogni piccolo imprenditore dovrebbe implementare il controllo di gestione in azienda:

  1. Riduzione degli sprechi
  2. Aumento capacità previsionale
  3. Aumento del valore aziendale

1. RIDUZIONE DEGLI SPRECHI, CONTENIMENTO DEI COSTI, OTTIMIZZAZIONE DEI PROCESSI

Il controllo di gestione consente come primo beneficio quello di una razionalizzazione dei processi, con la conseguente riduzione degli sprechi aziendali ed un contenimento significativo dei costi.

Anche se può sembrare una ovvietà, l’imperativo in azienda dovrebbe essere proprio il controllo e la diminuzione delle spese inutili e delle inefficienze che portano a sprechi di denaro: il controllo di gestione in questo è fondamentale.

Solo per fare un esempio, analizzando mediante un sistema di controllo di gestione il processo di acquisto e la gestione del magazzino, si ha la possibilità di distinguere quali siano all’interno delle giacenze i prodotti con più alto margine rispetto a quelli con margine contenuto, potendo così concentrare le attività sui prodotti a più alto margine e tagliando le spese di immagazzinamento dei prodotti con margine ridotto – leggi anche l’articolo STRATEGIA COMMERCIALE: IL GUADAGNO COMINCIA DALL’ACQUISTO.

2. AUMENTO DELLA CAPACITA’ PREVISIONALE

L’implementazione del controllo di gestione in aziende anche piccole permette di costruire simulazioni realistiche (dal punto di vista delle energie economiche e di tempo) di che cosa si può o non si può ottenere da investimenti, scelte operative e decisioni strategiche. Dunque con l’aumento della capacità previsionale aumenta  anche l’efficacia delle scelte strategiche.

Lo strumento specifico in questo caso è quello del budget, che è propriamente uno strumento contabile di tipo preventivo, rileva cioè determinate grandezze economiche dell’azienda e confronta i dati preventivi con i dati consuntivi: gli obiettivi di lungo termine e le decisioni strategiche vengono tradotte in programmi di breve termine, dettagliati e operativi.

Il budget si inserisce dunque nel sistema di controllo di gestione e all’interno del più ampio processo di pianificazione degli obiettivi generali di medio-lungo termine (3-5 anni): la finalità è quella di garantire un utilizzo ottimale delle risorse all’interno di un quadro di riferimento (prodotti, mercati, tecnologie) quale è stato previsto dalla pianificazione strategica.

3. AUMENTO DEL VALORE AZIENDALE

Infine con il CDG l’imprenditore non rimane impreparato di fronte, ad esempio, ad una richiesta dell’istituto bancario o di un potenziale investitore: tutti i valori dell’azienda e gli indicatori di performance (KPI) sono già a disposizione e traducibili in maniera tempestiva sia per la valorizzazione del complesso aziendale (in caso ad esempio di necessità di una perizia valutativa) sia per una proiezione futura nell’ambito di attività previsionali (budgeting, business planning).

Dunque la presenza di un sistema di controllo di gestione aumenta il valore aziendale e aumenta anche la capacità di comunicare il valore aziendale presso tutti i terzi (fornitori, partner, investitori, manager, ecc.).

CONCLUSIONI

Il controllo di gestione è un processo vero e proprio, fatto di fasi strettamente interconnesse tra loro: affinché una realtà produttiva seppur di piccole dimensioni sia redditizia e duratura nel tempo è necessario programmare le fasi in cui si articola l’attività d’impresa, così da ottenere il massimo risultato con un impiego ottimale del tempo e delle altre risorse a disposizione e, al contempo, prevenire e attenuare l’impatto di circostanze sfavorevoli che sfuggono al diretto controllo dell’imprenditore.

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