Molte imprese in questo periodo stanno uscendo dall’emergenza Covid-19 e si riaffacciano sul mercato riprendendo con gradualità i livelli operativi pre-epidemia. Molti aiuti sono arrivati dal Governo centrale mediante i vari decreti che si sono succeduti nelle ultime settimane.
Il tema centrale rimane però quello della strategia da adottare: gli imprenditori si accorgono di non poter posticipare scelte strategiche nella speranza che con la fine della pandemia tutto torni come prima. Non devono dunque trascurare una previsione accurata delle possibili situazioni di crisi.
Dunque proprio adesso, più che mai, l’imprenditore deve dotarsi di validi strumenti di indagine e predittivi, per una rilevazione continua e ragionata della situazione patrimoniale, economica e finanziaria aziendale, introducendo in azienda un sistema di controllo di gestione.
Con una corretta impostazione del sistema di controllo di gestione infatti l’imprenditore è in grado di esaminare con lucidità gli accadimenti aziendali, valutarne le conseguenze nell’immediato futuro ed avere un navigatore aziendale che sia da guida per una gestione informata.
- PIANIFICARE E PREVEDERE
- GOING CONCERN (ART. 2086 CODICE CIVILE)
- IL MONITORAGGIO DEI CONTI
1. PIANIFICARE E PREVEDERE
Abbiamo visto in un precedente articolo (si veda: IL CONTROLLO DI GESTIONE: STRUMENTI PER PIANIFICARE E PREVEDERE) che in un mercato estremamente competitivo e difficile come quello attuale, in cui i margini si assottigliano sempre di più, in cui gli errori si pagano subito e a caro prezzo, è necessario dotarsi di strumenti e capacità per pianificare e prevedere lo sviluppo del business.
La contabilità e il bilancio rimangono strumenti aridi e fini a se stessi, che non sono in grado di comunicare nessuna strategia se non vengono ben interpretati ed utilizzati. E soprattutto sono sempre in ritardo rispetto alle reali necessità aziendali, che richiedono rapidità di intervento e correzioni in corsa delle strategie adottate.
A maggior ragione nella fase attuale in cui i riflessi dell’emergenza Covid-19 sulla continuità aziendale non potranno concludersi con l’approvazione dei bilanci. Infatti gli strascichi della situazione emergenziale avranno ancora rilevanza per gli imprenditori. In special modo si estenderanno anche ai rapporti con le banche, che dovranno gestire la concessione di nuovo credito e/o gli interventi sui prestiti già in essere.
Quindi l’impresa deve dotarsi di strumenti avanzati, che più volte sono stati ricordati sulle pagine di questo blog e a cui rimandiamo per gli opportuni approfondimenti: obiettivi Strategici, KPI, Processi, Budget Previsionale, Cash Plan, Filiera di Vendita e Strategie commerciali sono solo alcuni esempi.
È questo che oggi significa avere una solida strategia
2.GOING CONCERN (ART. 2086 CODICE CIVILE)
Non dimentichiamo che l’imprenditore deve continuare a rispettare gli obblighi previsti dall’art. 2086 del codice civile (modificato dal nuovo Codice della crisi d’impresa) e cioé deve “istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale“.
L’articolo 7 del decreto Liquidità L’articolo 7 del decreto Liquidità prevede – per i bilanci 2019 non ancora approvati e per i bilanci 2020 – il mantenimento della prospettiva della continuazione dell’attività, se sussistente nell’ultimo bilancio di esercizio chiuso prima del 23 febbraio 2020. A meno di eventuali deroghe, continuerà quindi a permanere la responsabilità degli organi amministrativi e di controllo: quindi anche con le nuovi disposizioni, rimarrà in vigore il citato articolo 2086 del Codice civile e la valutazione dell’esistenza del going concern resterà di competenza all’organo amministrativo.
L’imprenditore deve perciò dotarsi di validi strumenti di indagine, per una rilevazione continua e ragionata della situazione patrimoniale, economica e finanziaria aziendale: utile ad amministratori, sindaci, revisori e istituti finanziari.
3. IL MONITORAGGIO DEI CONTI
Dal punto di vista tecnico, il percorso ideale per arrivare ad una rilevazione costante degli accadimenti aziendali è quella di un monitoraggio pressoché continuo dei conti dell’impresa, dai quali estrapolare gli indicatori reddituali, patrimoniali e finanziari, e valutare anche i parametri qualitativi di rischio che un mero sistema dei valori del bilancio non sarebbe in grado di cogliere.
Noi di matchdrive abbiamo individuato nel controllo di gestione e nello strumento del navigatore aziendale la sintesi di questa necessità dell’imprenditore (si veda l’articolo: MATCHDRIVE: IL NAVIGATORE AZIENDALE DEDICATO A CHI FA IMPRESA).
Il controllo di gestione permette infatti all’imprenditore di valutare costantemente i conti e i numeri della sua attività, per anticipare eventuali situazioni di crisi e porvi tempestivo rimedio, anche ripensando i modelli di business, oltre a fornire prontamente agli organi di controllo le informazioni e gli aggiornamenti richiesti (a norma di legge).
In tal modo possono essere rilevate per tempo e fronteggiate, ad esempio, situazioni di squilibrio finanziario o carenze di liquidità: disporre di un sistema di controllo di gestione (un navigatore aziendale!) che possa prevedere, ad esempio, i fabbisogni di cassa potenziali può evidenziare con anticipo i problemi e guidare alla risoluzione anticipata di una situazione di crisi, o magari evitarla, anche tramite negoziazioni con gli istituti di credito e valutazioni di scelte strategiche alternative.
In sintesi, le imprese non dovranno rinunciare a dotarsi di un controllo di gestione interno efficace, per affrontare al meglio la delicata fase-3.
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