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KPI: PERCHE’ SONO COSI’ IMPORTANTI

Spesso ti sarai chiesto cosa sono esattamente i KPI che troviamo più volte citati nei piani di comunicazione e nei bilanci annuali di molte aziende.

Sempre più spesso infatti gli operatori aziendali e chi analizza i conti delle imprese ha a che fare con i key performance indicator, ben più noti appunto con la loro abbreviazione KPI.

Se hai dei dubbi su come interpretare questi indicatori e come scoprirne il significato, in questo e in alcuni successivi articoli del nostro blog troverai tutte le risposte che ti interessano.

KPI: proviamo a definirli

La sigla KPI sta per Key Performance indicator, cioé indicatori chiave di prestazione: questi indicatori, in estrema sintesi, contribuiscono a fornire le informazioni necessarie per valutare come la tua azienda progredisce verso i propri obiettivi di business.

In pratica i KPI vengono definiti all’inizio di una strategia e poi valutati nel prosieguo per capirne l’andamento, dato che ciascun KPI include un obiettivo numerico ben preciso da raggiungere.

Possiamo dire che un indicatore chiave di prestazione, o KPI appunto, è sostanzialmente una metrica che descrive quanto efficacemente ci si scosta (o ci si avvicina) ad un certo obiettivo prefissato.

CARATTERISTICHE DEI KPI

Abbiamo detto che i key performance indicator sono segnalatori di come sta funzionando la tua impresa e misurano le prestazioni dei processi aziendali.

Esistono diverse tipologie di KPI che variano soprattutto in base alle diverse realtà aziendali e alle tipologie di obiettivi.

Pertanto i KPI possono essere molto vari, e non necessariamente di natura finanziaria, ma tutti indistintamente devono soddisfare i seguenti requisiti:

  1. quantificabilità: i KPI devono poter essere espressi in forma di numeri cioè devono essere misurabili in termini matematici
  2. continuatività: i KPI devono essere misurati con periodicità opportuna
  3. rilevanza: i KPI devono essere rilevanti per le decisioni di investimento (niente è importante se tutto è importante!)
  4. significatività: i KPI devono permettere di determinare se un’azienda sta effettivamente migliorando (o retrocedendo)

TIPOLOGIE DI KPI AZIENDALI

Esistono molte tipologie di KPI, che si adattano ai diversi settori di attività in cui operano le aziende ma che si diversificano anche all’interno dell’azienda stessa secondo i diversi reparti (KPI FINANZIARI , COMMERCIALI, GESTIONALI, di MARKETING, di PRODUZIONE, ecc.) che hanno tutti, comunque, le caratteristiche sopra evidenziate.

Esempi di KPI nelle strategie commerciali delle imprese possono essere ad esempio: il numero di nuovi clienti ottenuti in un certo arco di tempo; il tasso di abbandono dei clienti; la segmentazione della clientela per redditività o demografia; il tempo di attesa per gli ordini dei clienti; il valore medio degli ordini; ecc.

In ambito controllo di gestione i KPI sono tutti molto importanti ma particolare rilevanza rivestono i KPI finanziari.

KPI FINANZIARI

Un KPI FINANZIARIO dovrebbe avere una diretta correlazione con grandezze quali utile, costi, fatturato o flussi di cassa e dovrebbe dare chiare indicazioni sulle azioni da intraprendere per migliorare una certa situazione.

Ad esempio il margine di guadagno su determinate commesse o su determinati prodotti, calcolato come il rapporto (Fatturato-Costi)/Fatturato, è sicuramente un buon KPI finanziario in quanto questo tipo di marginalità impatta sull’utile, mentre ad esempio il numero di commesse eseguite all’anno o il numero di prodotti realizzati non lo è, non avendo  una diretta correlazione con le grandezze considerate.

In sintesi all’aumentare o al diminuire del KPI finanziario deve essere osservato un corrispondente aumento o diminuzione del Fatturato, Costi, Utili o Cash-Flow: se si riesce a dimostrare questa correlazione, sicuramente si è definito un buon KPI.

Fra i KPI finanziari citiamo solo alcuni esempi che saranno poi ripresi in trattazioni specifiche, dai più comuni fino a quelli più sofisticati:

  • a) MOL indicatore di redditività
  • b) ROI esprime quanto rende il capitale investito IN azienda
  • c) DSCR (Debt Service Coverage Ratio) esprime la sostenibilità finanziaria del debito aziendale
  • d) Posizione Finanziaria Netta (o indebitamento finanziario netto) per valutare la solvibilità dell’impresa
  • e) EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization) indicatore di redditività
  • f) NOPAT (Net Operating Profit After Taxes) reddito operativo al netto delle imposte
  • g) FCFO (Free Cash Flow from Operation) flusso di cassa operativo
  • h) Oneri Finanziari
  • i) Overdue (lo scaduto nei confronti dei dipendenti, fornitori, erario ed enti previdenziali)
  • j) Ecc.

Non esiste un numero preciso di KPI aziendali da monitorare. Anche in questo caso la decisione andrà presa sulla base delle tue specifiche esigenze. Per molte organizzazioni il numero varia tra quattro e dieci, ma non è detto che possano essere di meno o di più. L’importante è selezionare i parametri veramente rilevanti per l’azienda.

Il contributo dell’imprenditore nella determinazione dei KPI e nello stabilirne il numero e la tipologia è fondamentale, in quanto solo chi conosce a fondo la gestione aziendale può sapere quale informazione è effettivamente necessaria.

Il tradurre le necessità imprenditoriali in un sistema di controllo di gestione smart, spetta poi al financial controller esterno o comunque alla risorsa interna con le necessarie competenze.

KPI e controllo di gestione

Attraverso la progettazione di un sistema di indicatori di performance ad hoc, che costituiscano un quadro esaustivo dell’andamento aziendale in ambito finanziario, e attraverso la rilevazione e la misura dei KPI, vengono analizzati gli scostamenti fra gli obiettivi adeguatamente pianificati e i risultati realmente conseguiti in un arco temporale stabilito, in modo tale da permettere efficaci e tempestive azioni correttive e di miglioramento.

I principali vantaggi di adottare il controllo di gestione, attraverso la costruzione di un “sistema di KPI” consistono in:

  • Riduzione degli sprechi, contenimento dei costi, ottimizzazione dei processi;
  • Individuazione dei centri di costo e di guadagno;
  • Aumento della capacità previsionale e quindi dell’efficacia delle scelte strategiche;
  • Aumento della capacità di controllo delle varie aree funzionali, con la conseguenza di una maggior serenità e tranquillità imprenditoriale nel dedicarsi allo sviluppo del business, sapendo di avere sempre un quadro aggiornato e sicuro dell’andamento;
  • Aumento della concretezza dei progetti di sviluppo del business e quindi aumento del valore degli investimenti;
  • Fornitura degli elementi chiave per prendere decisioni importanti con razionalità;
  • Aumento del valore aziendale e della capacità di comunicare il valore aziendale presso tutti gli stakeholders (fornitori, partner, investitori, manager ecc.).

KPI aziendali: conclusioni

Il successo della tua azienda dipende da molti fattori, ma per perseguire i tuoi obiettivi è fondamentale monitorare costantemente le attività chiave per vedere cosa funziona e cosa no.

I KPI aziendali sono la bussola che ti consente di tenere la barra aziendale dritta sulla rotta che hai deciso di seguire verso una meta. Scegliere quelli rilevanti per la tua azienda e per il tuo settore è il primo passo verso il raggiungimento dei tuoi target di fatturato e di utile.

Nelle successive pubblicazioni torneremo senz’altro su questi argomenti.

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