Senz’altro saprete che l’Iper ammortamento è stato prorogato anche per il 2019. In pratica si può usufruire, ai fini fiscali, di una maggiore deducibilità delle quote di ammortamento su alcune categorie di beni strumentali acquistati.
A differenza del 2018 vengono previsti degli scaglioni differenziati ma la convenienza e l’opportunità rimane ancora alta per le aziende che hanno voglia e necessità di investire.
L’aliquota di agevolazione non è più fissa come nel 2018, ma a scaglioni che diminuiscono con l’aumentare dell’investimento: si può usufruire di una maggiorazione del 170% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro; del 100% per gli investimenti oltre 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro; del 50% per gli investimenti oltre 10 milioni e fino a 20 milioni di euro.
Inoltre l’impresa è tenuta a presentare una dichiarazione del legale rappresentante, entro il periodo d’imposta in cui il bene entra in funzione; se successivo, entro quello in cui il bene è interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni aventi costo di acquisizione superiore a 500.000 euro, è invece necessaria, entro lo stesso termine, una perizia tecnica giurata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale (iscritti nei rispettivi albi professionali), o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.
I vantaggi sono davvero tanti! Il risparmio fiscale notevole! Gli adempimenti relativamente semplici!
Ma l’acquisto è davvero conveniente? Perché non valutare un investimento così importante non lasciandosi guidare solo dall’intuito o dalla possibilità di conseguire un vantaggio fiscale? Perché non approfittare dell’occasione per fare una analisi del progetto aziendale collegato all’investimento e prevedere in maniera più accurata l’impatto che può avere una scelta di questo tipo?
Analisi Dell’investimento E Payback Period
Considerando il caso dell’investimento nel nuovo macchinario produttivo, ad esempio, sarà fondamentale verificare il payback period (o tempo di recupero), ovvero il tempo entro il quale il capitale investito nell’acquisto del nuovo fattore produttivo a medio-lungo ciclo di utilizzo (nel nostro caso il macchinario) viene recuperato attraverso i flussi finanziari netti generati. Tra investimenti alternativi, si sceglierà quello con un “periodo di recupero” più breve, in quanto da tale momento in poi, il bene strumentale contribuirà alla formazione di utili lordi.
A tale scopo occorrerà, tramite le tecniche del controllo di gestione, riclassificare opportunamente il bilancio contabile aziendale e valutare il flusso di cassa netto annuo relativo al nuovo investimento. Naturalmente l’iper ammortamento fungerà da acceleratore del payback period.
Considerando un investimento in un macchinario di euro 100.000 (comprendente il costo della macchina, quello del relativo software, i costi di formazione dipendenti, i costi di riorganizzazione), semplificando avremo:
Dallo schema emerge che l’investimento iniziale di euro 100.000 dopo circa 4 anni è interamente recuperato, considerando l’incremento atteso dei flussi di cassa come indicato in tabella.
CONCLUSIONI
Come si vede da questo esempio riferito ad un singolo investimento in un nuovo macchinario, il controllo di gestione è un insieme di tecniche e strumenti che ti permettono di prendere decisioni informate e migliori, non lasciando niente al caso e permettendoti anche di avviare e quantificare le attività necessarie per renderle concrete.
Un’azienda che implementa il metodo Matchdrive per il controllo di gestione SMART rende concreti, sostenibili e vincenti i suoi progetti di crescita, eliminando quei “forse” e quei “probabilmente”, insomma quelle convinzioni non suffragate dai numeri, che spesso costituiscono la principale fonte di incertezza per la realizzazione dei progetti.
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