Con quello di oggi iniziamo la pubblicazione di una serie di articoli dove cercheremo di descrivere le varie fasi in cui si articola la corretta implementazione di un sistema di controllo di gestione all’interno dell’azienda. Si cercherà di spiegare meglio perché il controllo di gestione possa essere definito come quell’insieme di azioni e di processi che aiutano gli imprenditori e il management a orientare e indirizzare il proprio comportamento verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali e di area funzionale e inoltre perché il controllo di gestione sia considerato un veicolo di innovazione e un importante driver per la competizione e la crescita aziendale, in quanto coinvolge la tecnologia, le persone e i processi.
- ANALISI DI BILANCIO: IL BILANCIO D’ESERCIZIO;
- ANALISI DI BILANCIO: RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE;
- ANALISI DI BILANCIO: RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO
ANALISI DI BILANCIO: IL BILANCIO D’ESERCIZIO
Il bilancio d’esercizio, è un documento che deve essere redatto obbligatoriamente per legge e rappresenta la fonte di numerose informazioni sull’azienda e la sua gestione. E’ la legge che impone i criteri per la formazione del bilancio e i principi a cui si deve ispirare.
L’analisi di bilancio invece è uno strumento tecnico, che permette di studiare i risultati d’esercizio derivanti dalle attività aziendali, focalizzando l’attenzione su:
- situazione economica: condizioni che determinano la produttività dell’azienda e che costituisce la capacità di determinare utili d’esercizio;
- situazione finanziaria: condizioni che determinano la capacità di far fronte ai debiti a breve scadenza e all’accesso a prestiti di finanziamento;
- situazione patrimoniale: condizioni che determinano il rapporto tra le immobilizzazioni e i debiti verso terzi.
In pratica, con lo strumento dell’analisi di bilancio, si cerca di individuare nelle diverse aree (economica, finanziaria e patrimoniale) i principali kpi che stanno alla base del sistema di controllo di gestione.
A ben vedere con l’analisi di bilancio non si individuano le cause di eventuali criticità aziendali, bensì, si analizzano alcuni valori, da cui si parte per fare delle riflessioni e delle indagini più approfondite.
L’analisi di bilancio, viene effettuata sui due documenti che compongono il bilancio: lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico.
Prima di procedere all’analisi del bilancio è necessario rielaborare le sue parti, al fine di aggregare i dati in modo significativo e permettere una lettura più semplice e immediata.
ANALISI DI BILANCIO: RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE
Preliminarmente all’analisi di bilancio, lo Stato Patrimoniale deve essere elaborato riclassificando le voci secondo criteri finanziari.
In particolare, le attività sono distinte, secondo criteri di realizzabilità ed esigibilità, in:
- immobilizzazioni: rappresentano gli investimenti destinati per un periodo superiore a 12 mesi, a trasformarsi in denaro; sono iscritte al netto dei fondi di ammortamento;
- attivo circolante: rappresentano gli investimenti destinati per un periodo inferiore a 12 mesi, a trasformarsi in denaro; è iscritto al netto di eventuali fondi di svalutazione;
Le passività, nell’analisi di bilancio, vengono invece distinte, secondo le scadenze di pagamento, in:
- passività correnti: rappresentano i finanziamenti destinati per un periodo inferiore a 12 mesi, a trasformarsi in flussi monetari in uscita.
- passività consolidate: rappresentano i finanziamenti destinati per un periodo superiore a 12 mesi, a trasformarsi in flussi monetari in uscita;
- capitale netto.
ANALISI DI BILANCIO: RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO
Per una corretta analisi di bilancio, è opportuno inoltre riclassificare il conto economico in modo da determinare i risultati economici ottenuti ed evidenziando i risultati derivanti da:
- gestione caratteristica: l’insieme delle operazioni volte ad attuare i processi produttivi, commerciali ed amministrativi che costituiscono l’oggetto tipico dell’azienda;
- gestione finanziaria: l’insieme delle operazioni volte a reperire finanziamenti o ad investire eccedenze di liquidità;
- gestione straordinaria: l’insieme delle operazioni di natura non ricorrente o dovute a fatti eccezionali;
- gestione extra-caratteristica: l’insieme delle operazioni che non fanno parte dell’attività produttiva e/o tipica.
Il Conto Economico riclassificato può assumere diverse forme e configurazioni. Le riclassificazioni più utilizzate, per l’analisi di bilancio sono:
- costo del venduto: i costi vengono aggregati secondo la loro destinazione; questa tipologia di riclassificazione mette a confronto i costi e i ricavi derivanti dalle operazioni di vendita, con il costo del venduto.
- a valore aggiunto: i componenti di reddito vengono aggregati secondo la loro natura; questo tipo di riclassificazione può essere ricavata direttamente dal Conto Economico.
Il valore aggiunto è l’incremento di valore che un’azienda aggrega al valore dei beni e dei servizi che acquista da altre aziende. Indica la ricchezza creata con l’attività aziendale.
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