- CONTROLLO DI GESTIONE COME GUIDA PER LA GOVERNANCE AZIENDALE
- DATI AZIENDALI QUALI BASE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE
- ESPERIENZA E COMPETENZA QUALI VERTICE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE
- EQUILIBRIO DEL SISTEMA AZIENDA E APPROCCIO SISTEMICO ALLA GOVERNANCE
- APPROCCIO SISTEMICO ALLA GOVERNANCE AZIENDALE: CONCLUSIONI
1. CONTROLLO DI GESTIONE COME GUIDA PER LA GOVERNANCE
Il controllo di gestione può essere definito come un insieme di azioni e di processi che costituiscono una guida per la governance aziendale, che aiutano cioè gli imprenditori e il management a orientare e indirizzare il proprio comportamento verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali e di area funzionale.
Pertanto tutto ciò che può servire di supporto all’imprenditore per prendere decisioni consapevoli, avere l’azienda sotto controllo e prevedere gli accadimenti futuri può essere integrato nel sistema di controllo di gestione.
Vediamo dunque quali sono le componenti principali perché un sistema di controllo di gestione sia efficace e soprattutto quali equilibri debbano essere mantenuti tra le componenti stesse affinché diventino concreti strumenti di supporto alla governance aziendale.
2. I DATI AZIENDALI: LA BASE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE
Naturalmente la componente di base di ogni sistema di controllo sono i dati contabili, amministrativi e finanziari che provengono dal sistema di contabilità e dai programmi gestionali.
Ci siamo soffermati in altri articoli sull’utilizzo del software per il controllo di gestione (si veda ad esempio “PERCHE’ IL CONTROLLO DI GESTIONE NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI SOFTWARE“) a cui rimandiamo per approfondimenti.
In questa sede è importante però rimarcare come attualmente tutte le aziende siano informatizzate, dispongano cioè di molti software, spesso integrati fra loro e quindi dispongano di una grande mole di dati e di flussi di dati.
Non sempre però, e la nostra esperienza di consulenti ce lo insegna, nelle aziende in cui operiamo le tecnologie informatiche e le infrastrutture IT avanzate sono sinonimo di miglioramento organizzativo e produttivo.
Ad esempio nella nostra area di intervento , cioè amministrazione, finanza e controllo, più volte abbiamo verificato come l’imprenditore e i collaboratori apicali abbiano bisogno di uno strumento che, una volta integrato e collegato con i gestionali, permetta di estrapolare, rielaborare e visualizzare in modo chiaro e semplice quei dati che davvero servono alla direzione e che permettano di fare scelte tempestive, utili e davvero informate, cioè scelte giuste per il futuro aziendale. Che sono poi gli obiettivi del controllo di gestione.
Per raggiungere questi obiettivi è di tutta evidenza che occorre in azienda una selezione appropriata dei flussi di dati e che si sappia veramente cosa il programma gestionale e il sistema informatizzato aziendale debbano trattare. In altre parole la tecnologia informatica per la gestione dei dati è condizione necessaria ma non sufficiente per ottenere i risultati che si prefigge il controllo di gestione.
3. COMPETENZE E METODO DI LAVORO AL VERTICE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE
Se infatti alla base ci sono i dati e il software, altre componenti imprescindibili, che possiamo collocare al vertice del sistema di controllo di gestione, sono l’esperienza e la competenza: in una parola il know-how.
Un sistema di controllo di gestione efficace prevede infatti anche interventi mirati sulle competenze delle risorse che lavorano in azienda e l’acquisizione da parte loro di un vero e proprio metodo di lavoro: competenze tecnologiche sull’utilizzo dei sistemi informatici ovviamente ma anche tecniche dell’ambito di appartenenza di ciascuna funzione aziendale.
Valutare un investimento, correggere i prezzi, stabilire una strategia commerciale più articolata e redditizia, gestire il magazzino in modo più efficiente, calcolare la redditività di una commessa, sapere se e quanto una scelta può essere sostenibile sono alcuni degli ambiti nei quali il controllo di gestione può intervenire.
Quindi sapere esattamente, all’interno del corpus dei dati numerici, quali siano quelli davvero utili e come possano essere combinati tra loro per costituire un benchmark oggettivo, con il fine di verificare e controllare gli andamenti, vuol dire aumentare la consapevolezza complessiva delle dinamiche di governance aziendale fino ad espandere la capacità previsionale, riducendo gli errori e mantenendo un equilibrio fondamentale per il sistema azienda.
4. IL CONTROLLO DI GESTIONE: UN SISTEMA EQUILIBRATO DI COMPETENZE, METODO E TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA GOVERNANCE
Per questo nella premessa parlavamo di equilibri. Perché un processo di crescita ed evoluzione aziendale deve essere affrontato per step, intervenendo su più piani contemporaneamente: senz’altro sul piano tecnologico ovviamente ma anche e soprattutto sul piano delle esperienze e delle competenze, cioè del know-how.
Da quanto precede si può capire perché nelle procedure di controllo di gestione, a supporto di una governance aziendale evoluta, sia necessario bilanciare (“matchare”!) con metodo gli estremi del sistema azienda, per non rischiare di disequilibrare il sistema stesso.
Potenziando o depotenziando uno dei due estremi del sistema (ricordiamo: dati alla base, competenze al vertice) senza considerare le possibili conseguenze, rischiamo di disequilibrare il sistema azienda.
Se in azienda si innova per esempio solo dal punto di vista tecnologico, potremmo avere dissesti sul piano delle competenze o delle esperienze.
Per questo motivo è necessario avere un approccio sistemico alla governance aziendale: per permettere al sistema-azienda e in particolare all’area amministrazione, finanza e controllo di evolvere in modo graduale e progressivo senza essere travolta, senza traumi.
Dunque flussi di dati organizzati e know-how come driver per la competizione e per l’evoluzione della governance aziendale.
5. IL SISTEMA DEL CONTROLLO DI GESTIONE: CONCLUSIONI
Inserire in azienda procedure davvero efficaci per il controllo di gestione non è una mera questione strumentale o organizzativa: è necessario un approccio di governance aziendale che parte dall’imprenditore e coinvolge il management.
E’ imprescindibile un aumento delle competenze delle risorse e della direzione, che consenta un utilizzo pieno, consapevole e funzionale dei flussi di dati già presenti in azienda: pieno, consapevole e funzionale significa implementare un vero e proprio metodo di lavoro personalizzato sul modello di business, cosa che nessuno strumento da solo può fare.
Se la tecnologia è necessaria ma non sufficiente, le competenze e le esperienze tecniche trasferite con metodo alla direzione e al management permettono di affrontare la trasformazione, il cambiamento e la competizione con più possibilità di successo, perché entrano a far parte del DNA aziendale.
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