Una diretta conseguenza dell’implementazione di un sistema di controllo di gestione all’interno dell’azienda, è la possibilità di predisporre un corretto ed attendibile Business Plan.
Sappiamo che il controllo di gestione può essere definito come quell’insieme di azioni e di processi che aiutano gli imprenditori e il management ad orientare ed indirizzare il proprio comportamento verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali: in definitiva il controllo di gestione è un veicolo di innovazione e un importante driver per la competizione e la crescita aziendale.
Nell’articolo di oggi affronteremo il tema della preparazione del business plan e dei suoi possibili utilizzi, spiegando anche in cosa si differenzia dal budget (si veda anche l’articolo: IL BUDGET AZIENDALE: PREVISIONE ANNUALE E ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI) e del perché le banche lo chiedono alle aziende clienti, in riferimento anche alle nuove Linee Guida EBA, in vigore dal 26 ottobre 2021 (https://www.eba.europa.eu).
- BUSINESS PLAN: COSA È – LE DIFFERENZE CON IL BUDGET
- BUSINESS PLAN: A COSA SERVE
- BUSINESS PLAN: PERCHE’ LE BANCHE LO CHIEDONO? LE NUOVE LINEE GUIDA EBA 2021
1.BUSINESS PLAN: COSA E’ – LE DIFFERENZE CON IL BUDGET
Il Business Plan è lo strumento con cui puoi comunicare agli altri, anche alla banca, chi sei e dove vuoi andare, il tuo progetto, la tua idea di business, la visione che hai per la tua azienda.
Si differenzia sostanzialmente dal Budget per la differente prospettiva di analisi e per l’arco temporale della previsione:
– il Budget è un programma annuale ed è assimilabile ad una “agenda”, mentre il Business Plan è una previsione pluriennale, è la strategia che l’azienda vuole intraprendere, è come guardare in una “sfera di cristallo” e predire il futuro dell’azienda;
– il Budget non esprime in pieno la strategia dell’imprenditore ma solo un programma annuale (orizzonte temporale 1 anno – tattica), il Business Plan invece può esprimere in pieno il potenziale dell’investimento fatto oggi dall’azienda per i prossimi anni (orizzonte temporale 3-5 anni – strategia);
– il Budget attinge ai dati dell’anno precedente semplicemente replicandoli, mentre il Business Plan spiega gli assunti (assumptions) alla base del piano industriale, quali ad esempio: Perché voglio aumentare le mie risorse? Perché voglio aumentare il numero dei dipendenti? Come si muovono i miei clienti? Quale è la rotazione del magazzino?
2. BUSINESS PLAN: A COSA SERVE
Il Business Plan o piano d’impresa, come detto, è il documento che serve a rappresentare la strategia da perseguire in un medio periodo, le politiche da porre in essere e la quantificazione dei risultati economici e finanziari attesi.
Dunque il business plan è prima di tutto uno strumento per prendere decisioni, effettuare scelte, guidare l’impresa al conseguimento dei suoi obiettivi.
Costituisce innanzitutto una modellizzazione del futuro e uno scenario ideale a cui tendere: non deve anticipare la realtà ma servire a interpretarla e guidarla.
L’utilizzo del Business Plan consente all’imprenditore di avere una visione delle dinamiche aziendali attuali e proiettarle nel futuro: può focalizzare gli obiettivi economici rendendoli chiari e misurabili, può individuare le variabili alla base del business (KPI), può definire le azioni sa porre in essere per perseguire gli obiettivi ipotizzati.
Il piano d’impresa diviene quindi un punto di riferimento che consente di misurare e valutare il reale andamento della gestione, indicando quanto l’impresa si avvicina o meno allo scenario immaginato.
Costruire un Business Plan affidabile e concreto, accompagnato da un sistema di controllo di gestione, porta numerosi vantaggi a imprenditori e manager di qualsiasi settore.
Se consideriamo l’ambito delle stime aziendali, possiamo sapere quanto vale la tua azienda:
– stima del valore potenziale dell’azienda nel medio periodo;
– possibili simulazioni per capire come varia il valore con una accelerazione o decelerazione degli investimenti;
– valutazione di possibili scenari di variazione del valore aziendale con ingresso di nuovi partner.
Anche in ambito di ricambio generazionale il Business Plan si rivela una utile fonte di informazioni per capire cosa può succedere al momento del “”passaggio di consegne””:
– possibili effetti nella scissione della parte patrimoniale da quella operativa dell’azienda;
– ipotesi di continuazione dell’attività da parte di soggetti diversi rispetto agli attuali;
– possibili scenari in caso di modifica di modello di governance.
3. BUSINESS PLAN: PERCHE’ LE BANCHE LO CHIEDONO? LE NUOVE LINEE GUIDA EBA 2021
Oggi le banche richiedono ai propri clienti credibilità, progetti sostenibili e capacità di previsione.
Dunque la tua banca ti chiede il Business Plan perché:
– vuole sapere se sei in grado di restituire i soldi che ti presta;
– ti vuole conoscere;
– spesso ti finanzia più di quanto tu hai investito nella tua azienda;
– diventa tuo partner;
– non dovrebbe essere la banca a chiedertelo ma dovresti essere tu a proporlo!
Inoltre, come comunicato da Banca d’Italia con nota n. 15 del 4/10/2021, le nuove linee guida dell’EBA (EUROPEAN BANKING AUTHORITY) sono applicabili dal 26/10/2021.
L’obiettivo delle nuove linee guida EBA 2021 è quello di prevenire la formazione di ulteriori crediti deteriorati, con l’obiettivo di un sistema finanziario europeo più solido e stabile.
Le banche dovranno quindi valutare la capacità attuale e futura delle imprese di produrre reddito e liquidità, determinando il merito creditizio sulla base di stime realistiche e documentate della redditività e dei flussi di cassa futuri dell’impresa richiedente: alle garanzie reali si sostituiranno piani d’impresa supportati da realistiche proiezioni economiche e finanziarie.
Il business plan assume quindi sempre maggiore importanza nei rapporti tra banca e impresa: tale strumento dovrà fornire a banche e istituti finanziari tutti i dati e le informazioni previsti dalle nuove linee guida EBA 2021, affinché possano procedere ad una rapida e positiva valutazione dei finanziamenti richiesti.
Questo orientamento al “guardare avanti” rispetto alle tradizionali analisi a consuntivo, comporterà più che mai per le imprese la necessità di dotarsi di strumenti quali:
– budget previsionali, per la valutazione dell’andamento reddituale e finanziario previsto;
– business plan, per evidenziare tutti gli aspetti dell’impresa quali organizzazione interna, mercato, concorrenza, strategie, processi produttivi, rischi;
– scenari alternativi (WHAT IF) per dimostrare che l’impresa ha valutato tutti i possibili rischi della gestione, prevedendo le adeguate contromisure;
– calcolatori degli indici di bancabilità come il DSCR e degli altri indici di rischio d’impresa.
In conclusione, dato che le banche daranno sempre più importanza all’analisi qualitativa e prospettica dell’azienda, le aziende stesse dovranno dotarsi di di tutti gli strumenti per documentare adeguatamente le proprie capacità reddituali e finanziarie future: non conteranno più i bilanci passati ma saranno invece centrali i business plan, i budget economici e finanziari e gli scenari alternativi.
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